Sono quasi tre anni…

Erano arrivati i giorni più freddi dell’anno e anche nella calda Sicilia le temperature si erano vertiginosamente abbassate ma, ignoravo che da lì a pochi giorni il gelo mi avrebbe pervaso l’anima.

Fino a quel momento, vivevo serenamente la mia vita, pur avendo perso delle persone che amavo e sofferto molto sorridevo, pensavo, sognavo, ero immersa nella mia quotidianità. Alessandro, poi, mi assorbiva, aveva da poco iniziato a camminare ed ogni scoperta era anche mia, ogni suo traguardo, lo sentivo anche un po’ mio.
Ero serena, per quel che può esserlo una persona inquieta come me, alla continua ricerca del proprio spazio e di nuovi stimoli.
Mi ero creata la mia dimensione e, tra alti e bassi, mi andava bene così.

Mai avrei immaginato che il mio mondo stava per crollare, repentinamente, furiosamente, inaspettatamente, irreversibilmente.
Mai avrei immaginato che il dolore provato in precedenza potesse essere superato da uno ancora più forte.
3 anni fa non sapevo che sarei stata annientata, asfaltata, distrutta.
Non sapevo che la solitudine sarebbe scesa nel mio cuore, accompagnata da un velo di malinconia e che sarebbe rimasta accanto a me.

Di quel giorno maledetto in cui sei andato via ricordo ogni singolo istante e di aver detto e pensato in loop: “Mi hai lasciato da sola!”
A distanza di tre anni è sempre questa la sensazione: nonostante sappia di non essere sola, senza di te mi sento monca ed il vuoto che la tua assenza ha scavato dentro di me non può essere colmato in alcun modo.

Di quei giorni che hanno preceduto il tuo viaggio senza ritorno ricordo una sensazione strana che mi faceva sentire bloccata, in ansia, impaurita. Come se il mio corpo sapesse e si stesse preparando a subire il colpo più duro che ha ricevuto.

In questi tre anni ho pianto, mi sono arrabbiata, ti ho pensato intensamente, ti ho anche un po’ idealizzato, ti ho portato costantemente nel mio cuore, ho provato a far pace con il fatto che non ci sei più, sono caduta e mi sono rialzata per poi ricadere un’altra volta, ho cercato la mia strada senza convinzione chiedendomi cosa ne avresti pensato tu, ho inveito perché a questa vita senza di te non ero preparata, mi sono fatta tante domande a cui no sono riuscita a rispondere, ti ho amato con la stessa intensità con la quale da piccola ti dicevo: “ma noi due possiamo essere FIDANZALATI, papi?”

Sono passati tre anni e, se non fosse per la paura di non ricordare più la tua voce, potrei dire che non è passato neanche un istante.

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