Bimbi e capricci parte II

Alessandro ha 1 anno e 5 mesi, o 17 mesi ( per dirla da vera divoratrice di quintali di parmigiano), questo vuol dire che stiamo traghettando verso il mare in tempesta dei mitici Terrible Two, che ogni volta che sento nominare rabbrividisco.
Il dolce, buono, tenero, dormiglione e soffice batuffolo Tellino, si è trasformato in un energico, prepotente, instancabile e determinato bambino che litiga con me quando lo rimprovero, non accetta divieti e cammina per chilometri e chilometri ogni giorno.

Tra le tante cose che Alessandro odia fare, VESTIRSI rientra, certamente, nella top three, insieme al cambio pannolino e all’uscire dall’acqua dopo il bagnetto.
Mi sono accorta, però, che vestirlo non è sempre una tragedia, ci sono dei momenti in cui non desidera assolutamente essere costretto a farlo e se posso rispettare i suoi tempi lo faccio volentieri!

Il capriccio legato al momento del vestirsi è, in realtà, molto diffuso tra i bambini, spesso capita anche che vogliano decidere loro cosa mettere, dando vita ad abbinamenti improbabili, o desiderando a tutti i costi di indossare un capo totalmente fuori stagione, nella maggior parte dei casi si tratta di un capriccio finalizzato a prendere tempo per pigrizia o perché non vogliono uscire.
Può capitare, infatti, che quello che stanno facendo in casa, in quel momento, li appassioni talmente tanto da voler continuare a giocare e preferire le mura domestiche ad un’uscita che ritengono possa essere poco stimolante, magari perché credono che fuori li aspetti delle commissioni da adulti e quindi attività noiose per bambini.

Personalmente, quando ho poco tempo a disposizione e devo per forza distogliere Alessandro dai suoi impegni e vestirlo, supero le sue resistenze coinvolgendolo, proponendogli di giocare con me, indossando maglia, calze, pantaloni, scarpe nello stesso momento in cui lo fa lui.
Cerco di non perdere la pazienza, di mantenere il sorriso e la calma, di spiegare ad Alessandro quello che faremo e dove andremo, se ho un appuntamento, inizio con largo anticipo a prepararmi, mettendo in conto anche capricci prolungati, pensando sempre che una volta fuori casa basterà il passaggio di una moto per far tornare il sereno e la gioia negli occhi di Alessandro.

la vita di una mamma può essere faticosa e piena, ma dopo 17 mesi posso dire che mio figlio mi ha insegnato l’enorme valore della pazienza, e vista la fase che stiamo attraversando, sono certa che continuerà ad insegnarmelo, rendendomi una persona migliore, più riflessiva e rispettosa dei tempi altrui.
Voi cosa ne pensate?

2 Comments

  1. Reply
    Grazia

    Leggendo l’articolo sembra che tu stia parlando di mio figlio. Quando a gusti, capricci e monellerie sono identici.😅

  2. Reply
    Grazia

    Leggendo l’articolo sembra che tu stia parlando di mio figlio. Quanto a gusti, capricci e monellerie sono identici.😅

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