Succede ancora.

Succede quando meno me lo aspetto, quando penso di stare bene, di aver elaborato, accettato ed interiorizzato.
Succede che io capisca che no, non è vero.
Succede che io veda quella ferita mai rimarginata,sanguinare come quel giorno.

E’ successo ancora e so che succederà altre 10, 100, 1000… volte!

Stamattina parlavo di te con Alessandro, mentre passavo lo straccio in soggiorno.

Racconto a mio figlio di un nonno che non ricorda, ma lui ha capito che per me è importante e dice sempre:”Io ricordo il nonno Peppe che mi voleva bene!”.

Insomma, mentre parlavo di te, nella mia mente si è fatto strada un pensiero nostalgico e pieno di malinconia… Ho pensato che non mi sembra ancora vero che tu non ci sia più.
Mi sono sentita incredula, arrabbiata, stravolta, esattamente come l’1 febbraio 2018… come se non fosse passato un giorno, come se quella telefonata non fosse ancora arrivata.

Ed ho capito che per quanto in questi due anni e mezzo io abbia cercato con tutta me stessa di elaborare questo lutto, per quanto io sia consapevole che sarebbe giusto lasciarti andare, non ci riesco!

Non riesco ancora ad ingranare in questa quotidianità fatta di tante cose, senza di te.
E, onestamente, non lo so se ci riuscirò mai.
Avevo ancora tanto bisogno di sentirmi Figlia… avevo ancora tanto bisogno di te, papà.

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