Per la festa del papà

Dall’1 Febbraio scorso la vita mi sembra così densa ed intensa… sarà che ogni piccolo evento, anche il più insignificante, diventa importante ed assume un valore inaspettato quando non puoi condividerlo con chi vorresti, sarà che certe mancanze sono così ingombranti da invadere ogni attimo della tua esistenza, sarà che alcune cose non pensi che possano capitarti -almeno non nell’immediato- e quando, invece, accadono ti lasciano inerme, incredula mentre pensi che non sei preparata a convivere con un dolore simile, con un vuoto tanto schiacciante.

Eppure i giorni passano ed oggi è un giorno particolare: La festa del Papà, che poi sarebbe anche il suo onomastico!
E mi viene in mente quella volta che a scuola ci avevano assegnato una poesia per il papà, ma io ho sempre avuto una pessima memoria!
E così quel 19 marzo inventai le parole, improvvisando, recitai una poesia lunghissima, fino a che scoppiai a piangere disperata… mi sentivo in colpa per aver preso in giro mio papà, pensavo di averlo deluso ed invece, lui mi guardò e mi disse che era la poesia più bella che avesse mai sentito.

Ho tanti ricordi che mi scaldano il cuore, mi strappano un sorriso che nasce, naturale, sulle mie labbra e sale fino agli occhi… e quando sorridono gli occhi, è proprio bello perché vuol dire che sei felice veramente.

A me stessa e al mio compagno auguro di costruire con nostro figlio un rapporto tanto solido, viscerale, fatto di poche parole ma di tanta comprensione, fatto di sguardi di complicità, quegli sguardi che dicono più di miliardi di prolissi discorsi vuoti.

Caro “Quasi Marito”, per Alessandro sei un super eroe, sei una montagna di tenerezza, sei il compagno di giochi preferito, quello che lo fa ridere fino alle lacrime, quando ti vede il suo volto si illumina e si offende se quando rientri a casa non saluti lui prima di me.
E’ vero, non sarà sempre così, crescerà e troverà in te (ed in me) tanti difetti, li odierà perchè è nella natura delle cose, entrerà in conflitto con noi, cercando la sua identità e desiderando che sia più lontana possibile da quello che vorremmo per lui.
Crescerà ancora e cercherà di diventare l’Uomo che avevamo immaginato fosse, e magari penserà di averci deluso… sarà lì che avremo il compito importante di dimostrargli tutto il nostro amore, il nostro orgoglio, la nostra fierezza, senza invadenza ma inondandolo della nostra presenza.

Vorrei che Alessandro sapesse sempre, senza mai dubitare, che saremo accanto a lui ad ogni passo, che se dovesse capitargli di cadere (perché, ahimè, capita a tutti) noi tenderemo le nostre mani che, magari, non userà…proprio come quando, adesso, corre per casa ed inciampa ed io gli offro la mia mano, lui mi guarda sorridente e fiero e sicuro di sé si rialza da solo.
Sai da cosa prende quella sicurezza? Dal vedermi lì accanto a lui, pronta ad intervenire, perché nella vita è bello sapere di non essere soli nei momenti di difficoltà.
E’ un pensiero che non ti rende molle, al contrario, ti dà la forza per affrontare la negatività con più grinta.
La solitudine ti fa navigare in un mare di autocommiserazione e ti lascia alla deriva, nessuno dovrebbe mai sentirsi solo!

Quasi Marito, oggi è la tua festa, ed io ti faccio i miei più cari e sinceri auguri.
Ti auguro poesie sghembe, inventate, improvvisate ed intervallate da “Sei il papà migliore del mondo ed io ti amo tanto”.
Ti auguro miliardi di risate insieme a tuo figlio.
Ti auguro che la complicità tra te ed Alessandro possa continuare a crescere ogni giorno diventando la base solida del vostro rapporto…
Ti auguro questo e tanto di più!
Sei un papà eccezionale e a dirlo non sono io, ma gli occhi colmi d’amore di tuo figlio: la tua più grande vittoria, la tua più forte certezza!

1 Comment

Leave Your Comment