Cos’è il Babywearing per me…

“Ma non ti fa male la schiena a tenerlo così?”
“Ma sei sicura che stia bene messo lì dentro? Non è scomodo?”
“Ma respira???”
“Lo stai viziando!”
“Se tornassi indietro, cominceresti a portarlo o eviteresti?”

Sono solo alcune delle cose che mi sono sentita dire, e continuo a sentirmi dire, in questi cinque mesi e mezzo di contatto cuore a cuore con Giulione.

Il Babywearing mi ha, letteralmente, salvata!
E non riesco proprio ad immaginare il mio percorso da mamma bis senza il marsupio.
E se proprio devo dirla tutta, il mio unico rammarico è di non riuscire a legare, perché mi piacerebbe saper utilizzare anche le fasce e non solo supporti strutturati.

Il mio primo figlio amava il passeggino ed io, all’epoca, non avevo approfondito e studiato nel modo corretto la pratica del portare, tant’è vero che usavo un supporto non ergonomico e non ero assolutamente cosciente del fatto che non lo fosse… per fortuna, l’ho usato solo tre volte!

Quando è arrivato Giulio, invece, ho subito capito che il babywearing mi avrebbe salvato. Sin dalle prime ore di vita del piccolo, infatti, è stato chiaro che amava stare a strettissimo contatto con me, che non era un gran dormiglione e che sentirsi contenuto lo faceva rilassare.
E così, appena tornati a casa dall’ospedale, ho subito rispolverato la fascia elastica che mi era stata regalata per Alessandro, e Giulio ne è stato felicissimo, pur essendo io negata nel legare bene.

Portare è una sensazione bellissima e, per la cronaca, lo è anche adesso che Giulione pesa un bel po’… quando siamo cuore a cuore, il mondo si ferma, se sono nervosa, sento pian piano, i nodi dentro di me sciogliersi, lo sguardo di mio figlio che mi cerca e sorride, mi rappacifica con il mondo, vederlo felice mentre si abbandona al sonno è quanto di più dolce possa esserci.

E’ innegabile che il babywearing rafforzi, o meglio, mantenga la forza della diade.
Inoltre, è un ottimo aiuto per l’avvio dell’allattamento.

Il babywearing NON è un vizio, NON è una cattiva abitudine, ma è un dono che mamma e figlio si fanno reciprocamente, perché se c’è un’esigenza condivisa è, senza ombra di dubbio, il bisogno l’una dell’altro.

Per nove, lunghi, mesi una mamma ed il suo bambino sono stati una cosa sola e non si può certo pensare che si abituino ad essere due, separati individui nel giro di qualche giorno.
Purtroppo, gli schemi educativi a cui siamo abituati non sono sempre rispettosi dell’affettività, a favore di una pretesa autonomia ed indipendenza fuori da ogni logica.

In tanti, infatti, pensano che portare i bambini in fascia o marsupio, possa influire negativamente sulla loro indipendenza, affermando che: “così si lega troppo alla mamma!” “se è mammone, è perché l’hai tenuto troppo in braccio!”
Una mamma che abbraccia, coccola, tiene addosso il suo bambino NON sta facendo niente di strano, sta semplicemente dando seguito al bisogno proprio e del figlio.
Invece di criticarla, guardiamola con ammirazione: non c’è niente di più bello che vedere dei gesti amorevoli!
L’amore salverà il mondo!

N.B.: il babywearing stimola lo sviluppo neuro-motorio dei bambini; inoltre l’attaccamento e la vicinanza della mamma, rende i piccoli più fiduciosi e sicuri di sè.

Mamme, portate i vostri bambini e fatelo con GIOIA!

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