Figli ed insegnamenti

Che sono una persona ansiosa ve l’ho già detto tante volte, diciamo pure che se fosse esistita una figura mitologica metà donna e metà ansia, sarebbe stata la perfetta rappresentazione del mio essere.

Da buona “Ansia Woman”, sono una maniaca del controllo: tendo ad organizzare dettagliatamente la mia giornata, scrivo tutto ciò che non posso dimenticare, se devo partire inizio a far la valigia una settimana prima -e l’elenco delle cose da portare due settimane prima-, se ho un impegno la mattina presto, la sera preparo i miei vestiti, quelli di Alessandro e tutto il necessario per lui, abbondando in pannolini ed omogeneizzati, e preparando diverse combinazioni di outfit che possano dare una valida copertura alle quattro stagioni.
Al di là di queste mie personali fisse, credo che quando si hanno bambini piccoli, sia importantissimo creare delle valide routine, trovo, infatti, che siano educative oltre a dare il senso del tempo ai nostri figli.

Nella giornata di una mamma possono, facilmente, inserirsi imprevisti ed eventi inaspettati, ma consolidare delle abitudini è fondamentale sia per lei che per il bambino che si sentirà protetto, al sicuro e consapevole di cosa accadrà dopo.
I bambini piccoli non hanno contezza delle ore che passano, le loro giornate sono, quindi, scandite da quelle azioni familiari che sin dai primi giorni li abbiamo abituati a vivere: il bagnetto al mattino ( o la sera), il cambio pannolino dopo aver mangiato, la passeggiata quotidiana, il pigiama quando è ora di andare a nanna, la favola della buonanotte…

Certo, da quando è arrivato Alessandro ho capito che organizzare tutto nei minimi dettagli non è assolutamente possibile, ci sono delle incognite, infatti, che diventano realtà ogni volta che faccio un planning più dettagliato del solito: tipo che ogni mattina Tellino si sveglia verso le 7.30, massimo le 8, ma se un giorno dobbiamo essere fuori casa per le 8.30, allora è sicuro che alle 8.20 starà ancora dormendo e che si starà “sparando” la miglior dormita della sua vita.
Ecco, è questo che fanno i figli: ti fanno capire quanto sia importante il dono della lentezza, del prendersela con comodo, del non affannarsi sempre, ovunque e comunque, del non farsi sopraffare dall’ansia per non aver fatto quello che si doveva nei tempi, non giusti, ma che si volevano.
I figli insegnano a rallentare e ad accelerare quando è il momento di farlo, a ristabilire le priorità, a dare importanza a ciò che di veramente importante c’è e a cancellare con un colpo di spugna ciò che va eliminato.
Perché quando diventi madre, anche se sei la regina dell’organizzazione, impari che ogni piano può saltare, può essere rivisto, riscritto e rivalutato, sai che al primo posto, comunque vada, metterai sempre tuo figlio e la tua famiglia e che tutto il resto verrà dopo…

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