La mia Pasqua.

Anche quest’anno è arrivata Pasqua (e pure Pasquetta), ed io che fino a 2 mesi e 2 giorni fa l’ aspettavo con allegria, mi sono ritrovata a vivere giorni pieni di malinconia, di se, di ma, di nonostante.

Se non fosse accaduto quello che è successo, avremmo trascorso la Pasqua insieme a mio padre, ma la vita mi ha dimostrato come tutto possa cambiare repentinamente, lasciando spazio al “nonostante tutto” si deve andare avanti.

E non è facile andare avanti, non è facile sorridere e ritrovare la serenità, ritrovare il bello nelle piccole cose, ritrovare la spensieratezza, ritornare a gustare la vita ed i suoi piccoli piaceri.
Quando ci si sente vuoti dentro, quando si perdono i punti di riferimento, quando ci si sente come un marinaio che naviga in un mare in tempesta, quando la terra trema sotto i piedi lasciando una voragine, quando gli appigli sicuri della propria esistenza vengono a mancare, tutto viene messo in discussione, riconsiderato e guardato in modo diverso.

Da due mesi ed un giorno io mi metto, continuamente, in discussione: io e le mie paure, io e le mie mancanze, io e le mie falle, io ed i miei complessi, io ed i miei desideri.
Sono alla ricerca di me stessa, e non so dove io sia finita, ho toccato il fondo e risalire non è facile, ma devo farlo… e non per gli altri, ma per me stessa.
Devo risalire e trovare la strada per arrivare in cima, perché per 31 anni sono stata in cima ai pensieri di mio padre, sono stata al centro del suo mondo e lui, adesso, vorrebbe che nonostante il dolore io tornassi a brillare.
E’ vero, non c’è più il mio porto sicuro, sono caduta e non c’è la sua mano ad aiutarmi ma devo rialzarmi e trovare le motivazioni per farlo in tutto ciò che la vita mi ha dato e continuerà a darmi.

Ho capito che non si muore una volta sola, si muore ogni volta che il destino ti fa lo sgambetto, si muore ogni volta che sei impotente davanti all’inevitabile, si muore ogni volta che non dici “ti amo” a qualcuno pensando che avrai tempo per farlo, si muore ogni volta che non assecondi le tue inclinazioni, non ascolti il tuo cuore, rimandi la vita ad un secondo momento, ti appiattisci al volere degli altri, obbedisci ad “ordini” che non vorresti prendere, si muore ogni volta che soccombi ai soprusi, quando metti da parte i tuoi bisogni e la tua persona per chi non lo merita, o quando sei così egoista da perdere chi avresti dovuto tenerti stretto…
Si muore 10, 100, 1000 volte al giorno, si muore quando dimentichi di vivere questa vita piena di “SE” di “MA” di “NONOSTANTE“, così breve ma che dovresti rendere più intensa possibile per poter dire: “Nonostante tutto non sono morta troppe volte!”

Buona Pasqua di Resurrezione e di Rinascita a tutti!

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