Svezzamento: gioie e dolori, parte II

Venerdì.
V.E.N.E.R.D.I’, la settimana è quasi giunta al termine e gennaio no!
Gennaio non è un mese, è tre mesi tutti insieme!
Non vi pare?

Ricevo, spesso, messaggi e mail nelle quali mi chiedete che tipo di alimentazione ha Alessandro, com’è andato lo svezzamento e come prosegue.
Ho già raccontato la mia esperienza e le iniziali difficoltà (trovate il post qui)ed oggi vi farò un breve resoconto.

Per (mia) insicurezza e totale inesperienza, ho optato per lo svezzamento classico e, per scelta di Alessandro, “industriale”.
Tellino, infatti, ha sempre detestato tutto ciò che, con amore e pazienza, cucinavo io… Ovviamente, questo ha fatto sentire “Quasi Marito” autorizzato alle peggiori prese in giro, ma io vorrei dire agli uomini di casa che a mettere a bollire delle verdure per un tempo infinito, non ci vuole certo la destrezza di Carlo Cracco.
Neanche uno Chef stellato riuscirebbe a rendere mangiabile un brodo di verdure scotte e senza sale.

Comunque, dicevo, svezzamento classico, quindi siamo partiti con le varie creme (mais e tapioca, riso, semolino) e poi siamo passati alla pastina.
Questo primo passaggio è avvenuto in modo naturale e repentino, Alessandro non ha mai amato le consistenze brodose e troppo morbide, quindi è subito nato un amore per gli anellini.
Mio figlio è un tipo fedele, quindi, fatta una scelta, non la molla più (è così anche per il ciuccio e per il biberon) ed infatti, quando a 10 mesi gli ho proposto i maccheroncini, si è consumata una tragedia familiare: pianti, disgusto, conati di vomito e digiuno.
In tutto ciò, io mi disperavo per la paura che lo svezzamento stesse andando troppo a rilento per colpa mia.

Santo Pediatra, però, ha rimesso a posto le mie preoccupazioni, ridimensionando la mia ansia e il mio sentirmi sempre inadeguata, facendomi notare che Alessandro cresce bene e mangia tanto, incoraggiandomi a supportare le preferenze di mio figlio e a non farmi prendere dalla frenesia del “adesso però basta con gli omogeneizzati, mangia questo bel pollo arrosto!”.
Rispettare i tempi dei bambini è fondamentale e desiderare che brucino le tappe per una nostra maggiore comodità è quanto di più sbagliato possa esserci.

I piccoli sanno autoregolarsi in tutto: nel senso di fame e di sazietà, nel desiderio di scoprire nuovi sapori e nuove consistenze, costringerli a fare qualcosa non farà altro che rallentare i tempi.
Ho riproposto i maccheroncini ad Alessandro 4 mesi dopo quel tentativo fallimentare e li ha mangiati volentieri, incuriosito dalla novità!
Inoltre non è così strano che un bambino abbia sempre voglia della stessa pietanza: qualche tempo fa ho ricevuto una mail di una mamma che mi diceva che suo figlio vuole solo la pastina con il formaggino.
Bene, sappiate che io ho mangiato, per anni, solo pastina con il dado!
Il dado, capite? Uno degli alimenti più dannosi e disgustosi della cucina!
Ma sono viva e vegeta e se l’alternativa era digiuno o pastina con il dado, quella povera donna di mia madre, sceglieva la seconda!
Come biasimarla?

Sicuramente, ad oggi, con lo svezzamento siamo indietro rispetto a tanti bambini che alla stessa età di Alessandro divorano di tutto, ma sono convinta che con pazienza e perseveranza riusciremo ad introdurre cibi nuovi.
E’ importante che durante i pasti i bambini stiano a tavola con noi, per stimolarli, incuriosirli e proporgli assaggi di nuove pietanze.
Purtroppo, per qualche mese Alessandro si è rifiutato categoricamente di stare sul seggiolone, mettendo in scena drammi da Oscar, indubbiamente, questo ha inciso negativamente sulla possibilità di andare avanti con lo svezzamento, visto che i pasti venivano consumati in modalità pic- nic: seduti a terra sul tappeto.
Abbiamo risolto con l’utilizzo di Hopper, la sedia evolutiva di abcdesign, grazie alla quale Alessandro sta a tavola con noi, partecipando alle chiacchierate, assaggiando tutto ciò che è bianco (ha un’attrazione per i cibi bianchi) e facendo dei versi di approvazione davvero divertenti (gnam, gnam, gnammmmmmmmmmmm).

Il momento dei pasti deve essere rilassante e di convivialità e sono certa che il resto verrà da sé…
Voi cosa ne pensate?
Raccontatemi la vostra esperienza con lo svezzamento!

2 Comments

  1. Reply
    gelsymammaabroad

    Ciao! Anche io ho scelto lo svezzamento classico o “medicalizzato” come amano dire i sostenitori dell’autosvezzamento, e non me ne vergogno anche se sembra debba andare a nascondermi. O meglio o cercato di fare un po’ e un po’. Personalmente ero terrorizzata dalla possibilità di soffocamento e inoltre veder il piccolo pasticciare col cibo non mi alletta. Mi sembra di insegnargli che si gioca col cibo. Può sempre pasticciare in altre occasioni opportunamente create. Anche papàabroad mi prende sempre in giro quando A. non gradisce dicendo che ho cucinato una “schifezza”… vabbè… io le polveri le ho abbandonate presto perché provocavano stitichezza al pupo che piangeva a ogni pupù. Per un lungo periodo ha mangiato solo verdure frullate con pochissima farina. Siamo passati alla pastina. Ora la pasta la mangia ma se faccio la pastina se la divora. I legumi non li ama ma li mangia. Gli spinaci glieli mischio sempre con l’uovo e lo adora. Ma se è formaggio la storia de “i bambini si autoregolano” va a farsi friggere. Quindi sono molto fiscale sulla quantità concessa. Peperoni e melanzane pare non siano cibi comuni per i bambini ma ogni tanto gli do pure quelli. Il mio problema attuale è: quando inizierà a usare il cucchiaio? Se glielo do ci gioca solo e butta tutto a terra. Lui ha 16 mesi adesso. Sicuramente con l’autosvezzamento avrebbe iniziato prima. Ma sono fiduciosa che non dovrò aspettare che compia 18 anni per fare da solo 😂

    1. Reply
      Roberta Post author

      ahahah, anche Alessandro gioca con il cucchiaino, ma non lo usa come dovrebbe. Non credo che sia una questione di svezzamento classico, penso più che oro sia una questione di pigrizia. Come dici tu, sono fiduciosa che non arriverà a 18 anni senza saper usare le posate o mangiando solo pastina. Faranno i loro esperimenti con il cibo ed inizieranno a fare tutto quando si sentiranno pronti. Io sono arrivata a questa conclusione e questo sta, pian piano, facendo allontanare la mia ansia! 🙂

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