Venezia, mon amour!

Come si può vivere a New York, quando ci sono Venezia e Parigi?

Ernest Hemingway

Se c’è una città al mondo che mi ha rubato il cuore, allora è senz’altro Venezia!
Per quanto io sia legata alla mia amata Roma, per quanto possa adorare Barcellona, per quanto Parigi possa farmi sognare, nessuna di queste città è unica come Sua Altezza Reale Venezia.

Storia, bellezza, particolarità, romanticismo si intrecciano per le calle Veneziane, tra i ponti ed i turisti in gondola, tra Rialto e il Canal Grande, tra Piazza San Marco e le locande dove sembra che il tempo si sia fermato e ti aspetti che da un momento all’altro ti passi davanti Don Giovanni.
Non so spiegare bene le sensazioni che provo ogni volta che torno a Venezia, perché sono tanto viscerali ed intime da non riuscire a trovare le parole per descriverle.

Viste le premesse, come potrete immaginare, durante le nostre vacanze natalizie nel Veneto, non potevamo certo farci mancare una giornata a Venezia, Tellino doveva necessariamente visitare la città che al mondo non ha eguali.

Si dice che le coppie non sposate non dovrebbero andare a Venezia, ma Quasi Marito ed io sfidiamo le leggende ed incuranti di sfighe e malefici ci godiamo la nostra città del cuore, ogni volta che possiamo.

La prima volta che siamo stati a Venezia avevamo appena scoperto di aspettare Alessandro (sarà anche per questo motivo che sono così legata a questa città) ed ebbri di felicità l’avevamo girata da capo a fondo, camminando per ore, fermandoci di tanto in tanto per un po’ di riposo: Canal Grande, Rialto, Ghetto Ebraico, Piazza San Marco, la mitica libreria Acqua Alta, perdendoci per le vie che sembravano tutte uguali, disorientati e pieni di stupore.

Tornare a Venezia anche questa volta è stato qualcosa di automatico e a cui non abbiamo pensato, per fortuna, direi, perché se ci fossimo fermati a riflettere, probabilmente avremmo desistito, rimandando di qualche tempo la visita: non è facile andare in giro con un passeggino e non avevamo con noi il marsupio per Ale.
Venezia, infatti, è un continuo sali e scendi, oltre che un’invasione di turisti, e non posso negare che sia stata una giornata molto faticosa… ma ne è valsa la pena, ne vale sempre la pena!

Purtroppo, per ragioni contingenti, abbiamo dovuto ridurre i nostri giri e fare un’escursione più a misura di bambino, rispettando i ritmi di Tellino, che ha alternato sonno e fame con una puntualità svizzera!
E proprio per far fronte alle esigenze di Alessandro, siamo capitati, per caso, in una delle osterie storiche di Venezia, Antico Calice, con pochi coperti e molto frequentata dai gondolieri (cosa che garantisce alta qualità del cibo), dove abbiamo mangiato benissimo, godendo di un’ottima accoglienza da parte del simpatico e professionale staff.
Abbiamo avuto la fortuna di beccare una bella giornata, anche se il sole non è riuscito a scaldare l’aria umida e gelida di gennaio, ma neanche il freddo ci ha spaventati, abbiamo scattato tantissime foto e ci siamo goduti pienamente la nostra gita.

Visite lunghe o corte, passeggini o marsupi, caldo o freddo, Venezia mi dà sempre la stessa conferma: la voglia di tornarci ancora e ancora!

Leave Your Comment