Ciao, Ciao Ciuccio!

Alessandro non usa il ciuccio da una settimana!

Ne ho parlato su Instagram e ho ricevuto molti messaggi da parte di mamme che mi hanno chiesto di raccontare la “nostra” esperienza, quali “trucchetti” ho usato e come Alessandro sta vivendo la novità.
Quindi, ho deciso di scrivere questo post, nella speranza di poter essere utile a qualcuno.

Inizio dicendo che io non ho fatto alcunché.
Il pediatra, durante l’ultimo controllo di routine (a luglio), mi aveva consigliato di togliere il ciuccio prima del compimento dei tre anni e, visto che Alessandro a novembre compirà ancora 2 anni, avevo deciso di rimandare questo momento che, pensavo sarebbe stato difficile e traumatico.
Eh sì, perché mio figlio fino ad una settimana fa era un ciucciomane convinto: spesso andava in giro con un ciuccio in bocca ed un altro in mano come coccola.
Inoltre, Alessandro dalla nascita fino a sette giorni fa aveva dichiarato la sua assoluta fedeltà ad un solo tipo di succhiotto, più precisamente, un ciuccio avent (0-3 mesi) a forma di orsetto.
Ne avevamo quattro, poi ne abbiamo persi due, infine, la scorsa settimana Tellino ha tagliato con i denti gli ultimi due orsetti rimasti.
GAME OVER!
Non ho fatto sparire da casa i due orsetti distrutti, li ho lasciati in giro e sono facilmente raggiungibili, così quando Alessandro ha un “momento nostalgia”li prende, li guarda e me li passa serrando la bocca.
Io gli dico che “il ciuccio si è rotto!” e lui sorride annuendo.

La fase di addormentamento non è cambiata particolarmente: i primi giorni Alessandro, ha voluto che mi mettessi accanto a lui e che lo coccolassi, ma una volta addormentato non ci sono stati risvegli o crisi di pianto.

Tempo fa, una mia amica dentista mi aveva consigliato di utilizzare proprio il “trucchetto” del taglio del ciuccio, spiegandomi che in questo modo la suzione va a vuoto e il bambino, non trovando soddisfazione, è incentivato ad abbandonare il succhiotto in modo naturale, perché “qualcosa non va” e senza il trauma dovuto alla sua “scomparsa”.
Devo dire che è stato effettivamente così e se non ci avesse pensato Alessandro, avrei certamente provato questo metodo.
Il pediatra, come detto sopra, ci aveva consigliato di togliere il succhiotto prima dei 3 anni in quanto le ossa palatine sono ancora “mobili” ed hanno la possibilità di “sistemarsi” da sole (perdonate il poco tecnicismo, ma non sono un medico!).
Inoltre, ci aveva anche messo al corrente del fatto che sia del tutto inutile ridurre i tempi di utilizzo nell’arco della giornata, poichè ciò che conta, in termini di danni alla bocca, non è quante ore al giorno il bambino utilizzi il ciuccio, ma la qualità della suzione.

Personalmente, ho notato che da quando Alessandro non utilizza più il ciuccio la forma dei denti è cambiata e non smette di parlare, mostrando maggiore curiosità verso il linguaggio verbale.

Pensavo che questo distacco sarebbe stato duro, traumatico e difficile, ed invece è assolutamente gestibile… mi sono resa conto, però, di quanto sia importante che anche i genitori siano pronti, altrimenti si cederà all’istante vedendo quel faccino deluso alla ricerca del ciuccio.
Come in tutte le cose, poi, il nostro sorriso e la nostra serenità sono fondamentali per aiutare i nostri bambini ad affrontare le difficoltà che ogni fase della crescita gli pone davanti.

P.s.: avete mostrato molto interesse verso il post precedente dedicato al linguaggio dei bambini, voglio, quindi, consigliarvi una lettura stimolante sull’argomento, un articolo della dott.ssa Chiara Lucchesi.

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