Maternità e luoghi comuni

Oggi riflettevo su quanti luoghi comuni, frasi fatte e avvertimenti accompagnino l’intero corso della gravidanza di una donna, soprattutto se al primo figlio.

Dal test positivo fino al parto è tutto un susseguirsi di consigli (non richiesti) e di vero e proprio terrorismo psicologico.

“Dormi adesso perché poi…”,
“Mangia adesso con calma, perché poi…”,
“Rilassati adesso, perché poi…”,
“Ah vai dall’estetista? Brava, perché poi… E non parliamo del parrucchiere, o dello shopping, o del caffè con le amiche…”,
“Sarà tutto più complicato, anche farti la doccia.”

E tu, sei lì, ignara di tutto e pensi se ce la farai o se morirai di stenti perché non potrai più dormire, mangiare, bere, lavarti, pensare e camminare.

Che poi la catastrofe viene palesata crudelmente alla quasi mamma, senza nemmeno pensare che, povera stella, ha già gli ormoni a palla, il pianto facile, la vescica che vive di vita propria, l’incazzatura dietro l’angolo, la ritenzione idrica, il vaffanculo che fa capolino ad ogni parola ascoltata e che rimane al suo posto grazie all’ultimo briciolo di razionalità mista a civiltà.

Onestamente, penso che questo voler mettere alla prova i nervi di una donna in gravidanza sia roba da bulletti di quartiere e che il sorrisino malefico che spunta sul viso del terrorista psicologico, mentre rende edotta la futura mamma di quella che sarà la sua vita alla nascita del suo piccolo, sia la dimostrazione di quanto la maggior parte della gente abbia un problema con la felicità altrui.

Eh sì, perché una donna in gravidanza è felice, trasmette gioia, amore e serenità e non potrebbe essere diversamente, custodisce dentro di sé il dono più grande che la vita le abbia fatto ed ha tutto il diritto di essere felice e di godersi questo stato di grazia.

NON è vero che i neonati non dormono mai, NON è vero che una neomamma non può farsi la doccia, anzi è molto più semplice con un neonato che con un bambino  un po’ più grande, NON è vero che che la maternità ti catapulterà in un mondo parallelo e che tu cesserai di esistere.

Certamente ci saranno nuovi ritmi, nuove abitudini, nuovi modi di trascorrere le giornate, ma tra una poppata, un cambio di pannolino e un bagnetto, riuscirai a mettere la lavatrice, rendere casa pulita ed ordinata, farti una doccia e stendere un filo di trucco sul tuo viso stanco ma comunque più luminoso.

Forse non preparerai piatti complessi, ma di fame non morirà nessuno, anche perché se allatti sai di dover mangiare, magari non laverai i pavimenti ogni giorno e non stirerai tutte le volte che sarà necessario, ma una camicia stropicciata non è mica bucata.

Avrai dei momenti di cedimento in cui ti sentirai da buttar via perché non riesci a far tutto, allora guarderai tuo figlio, in ordine, con il suo odore di buono, nei suoi vestiti profumati e senza pieghe (perchè le sue cose le stiri anche se non ti va) e ti dirai che VA TUTTO BENE.

Andrà tutto bene. Abbi fiducia in te stessa e nelle tue capacità.

E, ricorda, sei una mamma, quindi sei un Supereroe.

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